Dal 10 luglio 2024 al 21 febbraio 2025, il Museo storico dello Sbarco in Sicilia 1943 di Catania ospiterà una mostra intitolata Vuoti di memoria. Sicilia ’43: le immagini di oggi, un progetto che unisce la fotografia di Massimo Siragusa a un’opera sonora di Michele Spadaro. L’apertura avverrà ufficialmente presso il Phil Stern Pavilion nel Museo, situato in Piazzale Rocco Chinnici.
La mostra, a cura di Ezio Costanzo, sarà visitabile tutti i giorni, ad eccezione del lunedì, dalle 9:00 alle 16:30, con ultimo ingresso fissato alle 15:00. Per ulteriori informazioni, è possibile contattare la segreteria all’indirizzo [email protected].
La rassegna presenta oltre 30 fotografie che evocano la memoria dello sbarco alleato in Sicilia avvenuto nel 1943, evento cruciale della Seconda Guerra Mondiale. Le immagini di Massimo Siragusa offrono una testimonianza visiva di ciò che è rimasto nel paesaggio siciliano: muri segnati, battaglie raccontate attraverso i luoghi e bunker carichi di angoscia. Siragusa riesce a catturare non solo ciò che è tangibile, ma anche i suoni del vento, degli spazi vuoti e delle onde del mare, creando un legame profondo con la memoria collettiva.
Massimo Siragusa si propone come un archeologo della memoria, esplorando campi e località che sottolineano le tracce lasciate dallo sbarco. Le sue fotografie rappresentano luoghi emblematici come casematte, bunkers e spiagge, invitando il visitatore a entrare in un dialogo empatico con il territorio. Questo approccio consente di misurare non solo la storicità dei luoghi ma anche le emozioni e le riflessioni ad essi associate.
In parallelo, la dimensione sonora, concepita da Michele Spadaro, aggiunge un ulteriore strato di esperienza sensoriale. La sua opera, intitolata Reflection in Time, esplora l’acustica dei bunker della Seconda Guerra Mondiale lungo la costa siciliana. Utilizzando misurazioni speciali, Spadaro crea ambienti sonori contrapposti: uno, drammatico, evocativo dell’uso originale dello spazio, e l’altro, contemporaneo, che riflette un’esperienza acustica più attuale. Questo dialogo tra passato e presente stimola una profonda contemplazione nel visitatore.
Come afferma Ezio Costanzo, curatore della mostra: «La storia e la memoria si intrecciano in questo viaggio fotografico che ricorda i sentieri della guerra in Sicilia, luoghi di inquietudine ma anche di straordinaria bellezza». La mostra è, di fatto, una riflessione viva e attuale su un’estate che ha segnato la storia e invita a considerare le memorie sonore che permangono anche oggi.
Inoltre, Ornella Laneri, presidente della Fondazione Oelle Mediterraneo Antico ETS, sottolinea come l’interpretazione di Siragusa e la mappatura aurale di Spadaro rappresentino un tentativo di ridisegnare spazi storici con una visione contemporanea, mantenendo vivo il rispetto per un passato sempre presente.
Non perdere l’occasione di visitare questa significativa esposizione, che promette di essere un’esperienza indimenticabile e un’importante riflessione culturale.